<O bellicoso, lasciato per un poco lo scudo e la lancia assistimi,
O Marte, sciogli fuori dall'elmo la lucente chioma.
Forse tu chiedi cos'abbia a che fare un poeta con Marte?
Ma da te prende il nome il mese che ora si canta.
Tu vedi che feroci guerre si compiono per mano di Minerva;
ma forse ella non si dedica meno alle nobili arti?
Sull'esempio di Pallade cogli il momento di deporre la lancia:
troverai imprese da compiere inerme.
Eri anche allora inerme, quando ti avvinse d'amore la sacerdotessa
romana, affinché dessi a questa Città una nobile stirpe.>
Ovidio, Fasti III, 1-10
Marzo era il mese sacro a Marte, dio italico con caratteristiche guerriere che nell'ambito romano assumeva soprattutto funzione difensiva e di fertilità per i campi, la famiglia e la casa (vedi
riti agricoli Catone), perciò con grande differenza dall'Ares greco egli era piuttosto un dio difensivo che offensivo.
Dai tempi del Calendario di Romolo (forse anche prima) fino al 153 aev fu il primo mese dell'anno (ulteriori info), per cui alle calende i magistrati entravano in carica.
Contemporaneamente era il mese in cui il fuoco di Vesta veniva rinnovato (Ovidio, Fasti III,143-144), e venivano compiuti altri riti per cui si chiudeva l'anno vecchio lasciandolo alle
spalle (Mamurio Veturio), e si ricominciava con il nuovo anno (Anna Perenna), inoltre iniziava la stagione di guerra.
Poiché infatti i problemi di natura logistica e le necessità di curare i campi, imponevano che gli uomini stessero a casa, la guerra poteva essere fatta soltanto nella giusta stagione,
che iniziava con marzo durante il quale abbiamo infatti i riti dell'armilustrium (purificazione delle armi), e del tubilustrium (purificazione delle trombe di
guerra).
Perché in un mese dedicato alla guerra e a Marte, il primo giorno aveva la festa di Giunone Lucina?
Ne parla Ovidio nei Fasti: appena creata Roma, vi era una gran penuria di donne, e ci si rendeva conto che si rischiava che la città scomparisse nel giro di una generazione. Dunque Romolo
inviò messi a tutte le città circostanti per chiedere di poter contrarre dei matrimoni. Ma nessuno di questi voleva far unire le proprie figlie con i romani, che certo non dovevano apparire
i più civili tra i popoli, infatti alle origini l'area in cui sorse Roma era per lo più paludosa, cosa che rallentò molto l'affermazione dell'agricoltura (che avvenne alla fine dell'età del
ferro VIIsec.aev). Quindi i romani non erano nemmeno contadini! Erano pastori (per lo più suini ed ovini, raramente bovini), non a caso pecunia, peculium (ricchezza, beni
posseduto) derivano proprio da pecus (bestiame).
Dunque Romolo disperato pregava gli Dei, gli si avvicinò proprio Marte che gli suggerì di organizzare un rapimento. A torto collo i giovani romani accettarono questa decisione, e nel terzo
anno del suo regno (750aev) organizzò una festa nella valle dove sorgerà il Circo Massimo in onore del dio Conso (i Consualia, 21 agosto e 15 dicembre), invitò così i cittadini delle città
vicine per vedere Roma e partecipare a questi grandi festeggiamenti.
Questi ignari arrivarono, e ad un segnale convenuto, mentre erano tutti radunati presso il Circo Massimo, i romani sguainarono le spade e rapirono le donne. Vi fu un gran clamore e molti
disarmati furono costretti a fuggire per tornare alle loro città d'origine. Ad onor del vero nessuna donna maritata fu rapita, eccezione fatta per Ersilia che andò sposa a Romolo (vi sono fonti
divergenti su chi fosse Ersilia).
Inoltre nessuna donna fu obbligata con la forza a rimanere a Roma, ed i romani cercarono di comportarsi affettuosamente (Livio Ab Urbe Condita).
Ripresisi dallo sconvolgimento i Sabini tornarono a Roma in armi per riprendersi le donne.
Nel contesto di questa guerra vi sono racconti di diversi personaggi sui quali sorvoleremo per andare al punto della questione.
Ersilia insieme alle donne chiesero aiuto a Giunone Lucina affinché fermasse la guerra, poiché ogni volta che veniva ucciso l'uno o l'altro esse piangevano un padre, un fratello, oppure un
marito. Quindi discese dove la battaglia era più cruenta si frapposero tra sabini e romani, implorandoli di fermarsi.
Questo gesto portò alla fine della guerra ed all'unificazione di Roma e Cure, per cui Romolo e Tito Tazio regnarono insieme a Roma (fino a quando il secondo non venne ucciso forse per ordine
del primo -vedi Livio, Ab Urbe Condita-), mentre i romani assunsero il nome di Quiriti (da Cure).
Per ripagare le donne di questo grande atto di coraggio, venne istituita la festa dei Matronalia ad esse dedicata, e s'impose per legge che chiunque fosse obbligato a cedere il passo quando una
Matrona passava.
<"[...]Perciò le madri Ebalie (Sabine ndr) danno grande importanza
alla celebrazione delle Calende, il primo giorno che m'appartiene (parla Marte, quindi il1 Marzo).
Le ragione è perché osando frapporsi alle spade sguainate
con le loro lacrime avevano posto fine alla marziale guerra,
oppure, giacché Ilia ebbe la felicità di diventare madre
ad opera mia, le madri onorano ritualmente il mio giorno?
Occorre poi ricordare che ora l'inverno serrato dal gelo
infine si ritrae, e le nevi scompaiono disciolte dal tepore del sole?
Agli alberi tornano le foglie distaccate dal freddo
e le gemme si gonfiano di linfa sul tenero tralcio,
l'erba a lungo celata sotterra ma fertile trova
l'occulta via per dove spunti nell'aria.
Ora il campo è fecondo, ora è tempo di far accoppiare gli animali,
ora gli uccelli sul ramo preparano un nido e un focolare.
Con ragione le madri latine, per cui è voto e milizia
il parto, onorano questa stagione feconda.
Aggiungo che dove i re romani montavano la guardia
-quel colle al giorno d'oggi si chiama Esquilino-
là, se ricordo bene, si trova un tempio elevato
ufficialmente in questo giorno a Giunone dalle nuore latine.
Ma perché indugio e stanco la tua mente con varie ragioni?
Ciò che chiedi appare evidente ai tuoi occhi.
Mia madre ama le spose; la folla delle madri celebra la mia festa.
Questa così pia ragione è quella che più mi si addice".
Recate fiori alla Dea! Questa Dea si compiace
di erbe in fiore; incoronate il capo di teneri fiori!
Dite "O Lucina tu ci hai dato la luce!"
E dite "Tu sei propizia al voto delle partorienti!"
Se poi qualcuna è ancora gravida, con la chioma disciolta
preghi che la dea le accordi un parto senza dolore.>
Ovidio, Fasti III, 229-258
Segue l'elenco delle festività ed un breve accenno su ognuna di esse.
Le date sono inserite con il computo romano, per due ragioni:
1) permettere al lettore esperto di inserire nel feste nel sistema
calendariale che reputa più appropriato (cosa impossibile con la nostra datazione ordinaria);
2) far prendere al lettore novizio dimestichezza con il sistema di computo inclusivo che conta i giorni mancanti dalla festa successiva;
Per la comprensione della datazione rimandiamo ai precedenti articoli: Kal-Non-Idus; Calendario Romano:
Romuleo; Calendario Romano: Numa; "Calendario Romano: Cesare e successivi" ; Come si legge il calendario romano?
- Kal Mar NP Matronalia, Processio Saliorum prima tappa della processione dei Salii
- pride nonis C Vestiae (?) momento del rinnovo del fuoco di vesta prima citato (?)
- NON F
- ad VII Eid C Processio Saliorum seconda tappa
- ad III Eid EN
- pride Eid EQUIR NP Equirris festa dedicata a Marte per la partenza dell'esercito; Mamuralia festa di Mamurio Veturio
- EID NP Anna Perenna, festa per il nuovo anno; Argei primo giorno delle processioni popolari presso questi edifici (le fonti variano da 24 a 30) che erano "sepolcri di illustri uomini argivi" festa istituita da Numa.
- ad XVI Kal Apr LIBER NP Agonalia Martis uno dei 4 agonalia, questo in onore di Marte; Liberalia festa dedicata al Libero e Libera in questa occasione i giovani che avessero già fatto il primo taglio di barba abbandonavano la condizione di giovani, e diventavano adulti a tutti gli effetti; Argivi secondo giorno di questa festa
- ad XIV Kal Apr QUIN NP Armilustrium; Quinquatrus Maiorem festa dei cinque giorni, nel primo di questi è vietato spargere sangue e non si combatte con il ferro, poiché è nata Minerva.
- ad XIII Kal Apr C Quinquatrus serie di feste dedicate a Minerva con giochi nell'arena, la dea guerriera ama le spade sguainate (eccetto ai Quinquatrus Maiorem)
- ad XII Kal Apr C Quinquatrus
- ad XI Kal Apr C Quinquatrus
- ad X Kal Apr TUBIL NP Tubilistrium; Quinquatrus; Processio Saliorum terza tappa
- ad IX Kal Apr Q*R*C*F* F Quando Rex Comitiavit Fas
- ad III Kal Apr C si venerino Ianus, Concordia, Salus Romana e Pacis
- pride Kal Apr C anniversario del Tempio della Luna, dedicato da Servio Tullio (Tacito, Annali)
Per le qualità dei giorni (F,N,C,FP,EN,NP,Q.ST.D.F. e Q.R.C.F.) vedi qui.
Emanuele Viotti
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