il culto privato

Leggi delle XII Tavole

Le Leggi delle XII Tavole sono la prima raccolta di testi giuridici religiosi che risalgono alla Roma più antica.

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Strumenti di Culto II: suppellettili sacre

Le fonti riportano anche la descrizione di alcuni vasi e suppellettili usati durante i riti sacri, la maggior parte servivano per le libagioni di vino, prova della sua grande importanza in ambito religioso. In generale tutti gli strumenti usati in un sacrificio dovevano essere purificati, troviamo ad esempio vasa pura [Plaut. Amph. 1126. Capt. 861] e in Ovidio vediamo un mercante prelevare acqua lustrale con un urna purificata attrvaerso suffimenta (suffitta urna) [Ov. Fast. V, 675 - 676]. Era anche usanza cingerli con corone o vittae [Verg. Aen. I, 724; Serv. ad loc.]. Secondo gli autori di età imperiale, in epoca arcaica i Romani usavano solo supellettili di terracotta e, in omaggio a questa tradizione, ancora alla loro epoca le supellettili sacre erano in terracotta [Plin. Nat. Hist. XXXV, 46, 158; Val. Max. IV, 4, 11; Apul. Apol. XVIII; Dion. H. II, 23]

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Strumenti di Culto I: altari e focolari

Nella religione romana, non era possibile compiere riti sacri senza la presenza di un focolare

 

<nè è lecito che si svolgano sacrifici pubblici o privati senza il fuoco> 

[Serv. Aen. III, 134]

 

In particolare i focolari domestici erano consacrati alle divinità protettrici della casa, Lares e Penates [Serv. Aen. III, 178; III, 134; VI, 152].

 

Le offerte, le libagioni e parti delle vittime che erano destinate agli Dei, venivano bruciate, per fare questo i romani accendevano dei fuochi (definiti in generale foci [Serv. Aen. XII, 118]) su “supporti” chiamati altaria o arae, oppure su semplici focolari accesi sul terreno, foci.

 

 

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gli Ex Voto

Pratica comune a tutte le popolazioni del globo è una tipologia di offerta votiva definita ex voto.
Il termine ex voto deriva dalla locuzione latina ex voto suscepto ovvero "secondo la promessa fatta", utilizzato in ambito cristiano come formula incisa sulle offerte votive lasciate alle divinità di questi come ringraziamento per un favore ricevuto.

Per estensione il termine ha portato ad indicare anche offerte votive di altre religioni nei tempo presenti e, per quello che interessa maggiormente noi, passati.

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Gli Dei Mani

QUISQUE SUOS PATIMUR MANES 

 

 

Caratteristico della religione romana è il culto degli Dèi Mani, ovvero genericamente le anime dei defunti ma in realtà l’idea stessa era così congiunta con quella del mondo infero che la parola di per sé significò la vita dell’aldilà. Noto è il verso di Virgilio nel VI libro dell’Eneide “ Quisque suos patimur Manes”, in cui secondo l’interpretazione più antica di Servio , i Manes sono le pene del mondo infero.

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I Calendari Romani: Romuleo

Nella lunga storia della Roma antica non vi è sempre stato un unico calendario, l'evoluzione culturale e sociale dell'Urbe attraverso i secoli ha condotto ad un processo di cambiamenti in ambito calendariale tali per cui partendo da un approssimato calendario lunare, si è giunti ad un calendario solare estremamente simile al calendario Gregoriano in uso oggi da noi. 

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Arbores Felices et Infelices

Nei libri dei pontefici gli alberi erano divisi in due gruppi: arbores felices e arbores infelices.

 

 

La felicitas è stata interpretata semplicemente come l’essere portatori di frutto (seguendo Plinio, vedi oltre), fecondi [Serv. Georg. I, 154], tuttavia, se consideriamo che felix poteva essere anche un condottiero vittorioso e che non tutti gli arbores felices sono piante che danno frutti, capiamo che questa accezione è limitativa.

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Il Pensiero della Morte

Nell’antichità il pensiero che la morte sia inesorabile e che attenda tutti era in realtà un’idea confortante. Sia nell’Iliade con Ettore che consola Andromaca, che nell’Alcesti con le parole di Ercole nella casa di Admeto

“A tutti i mortali è fatale la morte e nessuno dei mortali sa se vivrà pure il giorno di domani”

(V.v 782-784)

 

risalta la reale verità che la morte sopraggiunge per tutti e ciò perché il Genio della nostra sorte è inesorabile  e pertanto, come dice Lisia, è vano dunque piangere i morti.
Questo medesimo sentimento ispira anche i maggiori poeti. Così, nel decimo libro delle Metamorfosi , Ovidio fa che Orfeo rivolga ai luoghi del Tartaro le parole:

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Saturnalia, Dies Natalis Solis Invicti e Sol Indiges

Una delle feste principali nel monto romano, i Saturnalia, erano celebrate tra il 17 ed il 23 dicembre seguito immediatamente dal Dies Natalis Solis Invictus e preceduto dalla festa del Sol Indiges. Due feste queste strettamente legate tra loro sia in termini temporali che in termini concettuali.
Innanzi tutto bisogna sottolineare, al contrario di quanto  più volte sottolineato sensazionalmente da diverse pubblicazioni recenti, i Saturnalia non erano il Natale della Roma antica, anzi! Se proprio i Saturnalia erano l'esatto opposto.
A meno di voler ignorare l'aspetto sacrale del Natale e guardare solo quello legato a decorazioni e regali.

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Torte e dolci nella Tradizione Romana II

Conclusione del già pubblicato Torte e Dolci nella Tradizione Romana I

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Esempi di Terapeutica Romana: gli ex voto

Riprendendo il discorso sugli ex voto sospeso nel precedente articolo, cerchiamo di approfondire il valore e le diverse funzioni che assumono quando parliamo di terapeutica.

Abbiamo già accennato al Santuario di Lanuvio, dedicato a Giunone Salvatrice (in Località Pantanacci), ivi sono stati ritrovati ex voto di parti anatomiche, che colpiscono per la loro precisione indice di una grande conoscenza dell’anatomia umana. Tra questi troviamo per lo più: cavità orali, mani, piedi, occhi, genitali maschili e femminili, uteri.

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Culti Domestici nel Veneto Romano

La religiosità antica era fortemente vissuta nell’ambiente domestico, costituita da piccoli gesti quotidiani spontanei e semplici (non per questo semplicistici), che non hanno lasciato tracce di materiali e non sempre erano supportati da concrete rappresentazioni. Di certo si sa attraverso prove epigrafico-archeologiche che i Veneti Antichi praticavano una forma di culto privato simile alle tradizioni italiche ed indoeuropee.

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Esempi di Terapeutica Romana

Non sono molto numerose le informazione pervenuteci sulle pratiche di terapeutica in epoca romana, da quel poco che sappiamo è evidente il carattere prettamente analogico, come in molte culture antiche.
Il presupposto teorico di base dell'analogia è che per ottenere un certo effetto lo si deve ricreare similmente con altro, la rassomiglianza in termini di concetto (e di ciò che le componenti rappresentano) producono un effetto nella realtà.

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Torte e Dolci nella Tradizione Romana I

Nella tradizione romana esistevano numerose focacce e dolci usati come offerte rituali

, la cui preparazione aveva regole precise ed era affidata a specialisti, i fictores [Enn. Ann. 121 V apud Var. L. L. VII, 43; Orelli 934; 2281; 2458]. L’importanza dell’opera di questi specialisti era tale che, secondo le fonti, la loro corporazione fu istituita da Numa. Il termine generico con cui si indicavano tali preparazioni era libum, in origine questo nome designava un particolare tipo di torta, successivamente divenne una definizione generale, corrispettivo del verbo libare: offrire un sacrificio incruento. Per l’uso profano le torte erano preparate dai pistores, i panettieri, che prendevano quindi il nome di pistores duciarii [Mart. XIV, 222; Apul. Met. X, 13].

 

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Rito Romano XII: rito base

Alla luce delle considerazioni fatte fino ad ora, ci sembra lecito avviare la conclusione di quest'insieme di articoli portando una serie di proposte di adattamenti dei riti visti che possono essere maggiormente utili nella vita quotidiana.

Ribadiamo che oltre a quanto detto in questa sede esistono altri riti riportati in modo frammentario (non completo come Catone) da altre fonti. I pochi esempi di riti integri invece sono molto diversi e inerenti a specifiche festività risultando casi eccezionali non essendo coerenti con la maggioranza delle fonti (ad esempio il rito per il Lemuria di Ovidio).

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Rito Romano XI: lustratio e piaculo

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano X: offerta al genius loci

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano IX: apertura rituale

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano VIII: cosa serve?

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano VII: le offerte

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano VI: scopi del rito e conseguenze

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano V: struttura del rito

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano IV: struttura delle formule

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano III: gesti nel rito e altro

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano II: l'adoratio e postura nel rito

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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Rito Romano I: accostarsi al rito

Non si può definire "semplice" la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L'ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

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KAL・NON・IDVS

Nella complessa struttura del calendario Romano riconosciamo ancora in epoca tarda l'eredità di quello che era il calendario lunare in tre festività che si ripetono ogni mese: Kalendae (KAL), Nonae (NON) ed Idi.

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CULTO PRIVATO 

Innanzi tutto è necessario fare uno spartiacque tra quello che è il culto privato e quello pubblico.

Nonostante il culto pubblico dev’essere nato in epoca arcaica dal privato noi oggi non possediamo nulla di questo, fatta eccezione per le festività del calendario e pochi accenni troppo vaghi per ricostruire anche una sola delle pratiche templari.
Quello che ci rimane invece riguarda il culto privato.

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