<Iuppiter Capitoline, et auctor ac stator Romani nominis Gradive Mars perpetuorumque custos Vesta ignium et quidquid numinun hanc Romani imperii molem in amplissimum terrarum orbis fastigium
extulit, vos publica voce obtestor atque precor custodite, servate, protegite hunc statum, hanc pacem, hunc principem, eique functo longissima statione mortali destinate suceessores quam
serissimos, sed eos, quorum cervice tam fortiter sustinendo terrarum orbis imperio sufficiant quam huius suffecisse sensimus, consiliaque omnium civiun aut pia fovete aut impia
opprimite.>
<Giove Capitolino, e Marte Gradivo, autore e conservatore del nome Romano, Vesta custode del fuoco perpetuo e qualunque nume che elevaste questa mole dell'Impero Romano ai più alti fasti della
terra, vi prego e scongiuro a nome di tutti: custodite, conservate, proteggete questa prosperità, questa pace e questo principe [l'imperatore]. Dopo che egli avrà usufruito di un lunghissimo
soggiorno terreno destinategli successori quanto mai annosi, ma di quelli le cui spalle bastino a sostenere il comando del mondo tanto fortemente quanto abbiamo sperimentato che furono
sufficiente quelle di lui, siate propizi ai piani dei cittadini se giusti, stroncateli se criminosi>
Velleio Patercolo, Historiae Romanae Liber Posterior, 131
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Marco Stella (venerdì, 11 marzo 2016 22:00)
Scusami l'ignoranza, un mio alunno chiede il significato dell'etimologia del epiteto Gradivo...può esser inteso come Marte che avanza? Che attacca?... O sono fuori strada
Grazie
Emanuele Viotti (martedì, 22 marzo 2016 10:38)
Esattamente, colui che va, che avanza, forse in battaglia.