Preghiera Giove (Statore?), Catilinarie

 <Tu, Iuppiter, qui isdem quibus haec urbs auspiciis a Romulo es constitutus, quem Statorem huius urbis atque imperii vere nominamus, hunc et huius socios a tuis [aris] ceterisque templis, a tectis urbis ac moenibus, a vita fortunisque civium [omnium] arcebis et homines bonorum inimicos, hostis patriae, latrones Italiae scelerum foedere inter se ac nefaria societate coniunctos aeternis suppliciis vivos mortuosque mactabis.>

<Tu, Giove, il cui culto fu istituito da Romolo con gli stessi auspici con cui fondò

Roma, tu che a ragione sei chiamato protettore di questa città e

dell'impero, difendi da questo individuo e dai suoi complici i templi tuoi

e degli altri dèi, le case e le mura della città, la vita e i beni di

tutti i cittadini! Punisci con supplizi eterni, nella vita e nella morte,

questi uomini avversari degli onesti, nemici della patria, predoni

dell'Italia, che un patto criminoso e una complicità di morte hanno legato insieme!>


- Cicerone, Orationes in Catilinam I, 33 -

Forse Cicerone si riferisce proprio a Iuppiter Stator, il cui culto fu istituito da Romolo nella difesa della città dai Sabini, nella guerra che seguì al famoso ratto.

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