<Rem Publicam, Quirites, vitamque omnium vestrum bona, fortunas, coniuges liberosque vestros atque hoc domicilium clarissumi imperii, fortunatissimam pulcherrimamque urbem, hodierno die deorum inmortalium summo erga vos amore[...]>
<È lo Stato, Quiriti, è la vita di voi tutti, sono i beni, le
proprietà, le vostre mogli e i vostri figli, è la capitale di un impero al
culmine della gloria, è Roma, città che gode della massima fortuna e
prosperità, è tutto questo che, oggi, vedete strappato al fuoco e al
ferro, quasi alle fauci di un destino funesto, che vedete salvo e a voi
restituito grazie alla suprema benevolenza che gli dèi immortali vi
concedono [...]>
Cicerone, Orationis in Catilinam III, 1
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